lunedì 11 maggio 2009

Un morto al giorno in bicicletta...

Ecco... è uscita la statistica... ci sono all'anno tanti morti quanti sono i partecipanti del tour de france e del giro d'italia...
Adesso il solito carosello di accuse a una e all'altra parte della diatriba: sarà colpa dei ciclisti o degli automobilisti?

A me tutto questo fa ribrezzo... viene alla ribalta un argomento che la maggior parte dei cittadini non conosce... 

Quanti saremo in Italia ad usare la bici assiduamente come mezzo di trasporto? Siamo quattro gatti... 

Quanti si arrogano il diritto di sparare sentenze sull'una e sull'altra parte? ovviamente quasi tutti...

Bene, prima di prendere decisioni, prima di aprire bocca sarebbe il caso che la gente provasse a usare la bici. Cosa che tra l'altro non potrebbe che far bene a tutti... 

Bisognerebbe che la gente che usa la bici fosse consapevole di quello che sta facendo, dei rischi che sta correndo, di come il mezzo che usa dovrebbe essere messo in ottimale efficienza, dotato di freni e luci, dovrebbe avere rispetto in modo maniacale delle regole e degli altri mezzi che circolano visto che i rischi che si corrono in bici non si risolvono banalmente facendo il CID ma normalmente si finisce all'ospedale... 

E tutto questo dovrebbe essere ben presente anche a chi circola con gli altri mezzi, auto, moto e via dicendo... 

Per far si che gli incidenti diminuiscano ci va una presa di coscienza su cosa vuol dire andare in bici in mezzo alle auto e viceversa... 


Questa notizia se mai porterà a qualche azione concreta presa dal governo sarà comunque presa senza considerare il problema in modo pragmatico e concreto ma sarà, come al solito, un'azione propagandistica volta ad accontentare l'opinione pubblica... 

Quanto sarebbe bello che una volta tanto si prendesse in considerazione la soluzione di un problema in modo intelligente e non a muzzo... 

staremo a vedere, magari mi sbaglio...

13 commenti:

  1. Per capire di chi è la colpa basta vedere come vanno in bici i ciclisti della domenica: nelle piste ciclabili invadono senza guardare davanti la corsia opposta, svoltano senza guardare, si fermano in mezzo alla corsia e via dicendo.
    Quindi verrebbe da dire che sia colpa dei ciclisti quando questi percorrono le strade.
    Però questi ciclisti della domenica sono gli stessi automobilisti che smarmittano tutti i porchi giorni nelle nostre città.
    Quindi la colpa è degli automobilisti. Ormai io certe piste ciclabili, in qualsiasi giorni della settimana, evito di usarle, perchè so che dai cortili o dalla strada può spuntare un'auto che esce od entra senza badare a pedoni e ciclisti (tanto in italì chi cazz usa la bici? nessuno, w mamma fiat)!
    Molti investiti sono veci e dispiace constatare come l'autoimmobilista inscatolato stressato non abbia pazienza e debba sempre sgasare al verde..poi te credo che becca un vecio.
    A me per fortuna nn è mai capitato niente perchè se sta per succedere qualcosa pedalo veloce ed evito il dramma o faccio casino mandando tutti a fanculo, ma un vecio cosa può fare?
    Cmq...evitiamo di prendere le piste ciclabile...sono trappole molte volte!!!!

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  2. Purtroppo hai ragione... le piste ciclabili ci sono (a Torino in special modo ce ne sono molte) ma sono fatte in modo tale che chi usa davvero la bici preferisca non usarle perché sono causa di pericolo e comunque di solito conviene andare in strada perché ci si impiega meno tempo... È una contraddizione ma le piste ciclabili è meglio non usarle... Gli automobilisti sono talmente disabituati a vedere i ciclisti che quando una strada incrocia una pista ciclabile questi non si preoccupano minimamente di guardare se arriva qualcuno generando situazioni di pericolo... forse la cosa migliore da fare per un ciclista è utilizzare la strada come se fosse un auto... tendenzialmente si avranno più probabilità di essere notati...

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  3. In questi giorni non v'è aria...Noi che pedaliamo soffriamo mentre chi rovina il mondo pensa che tutto sia splendido grazie alle loro arie condizionate...

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  4. Lo so bene che a volte le piste ciclabili sono perfino più pericolose della strada... Oltre al previsto pericolo delle auto che purtroppo bisogna prevedere ad ogni giro di pedali si aggiunge quello dei pedoni che senza guarda improvvisamente ti si parano davanti costringendoti a manovre pazzesche. I peggiori incidenti ho rischiato sempre di farli con i pedoni. Comunque vedila così... Chi come noi sceglie la bicicletta deve comunque mettere in conto di essere l'elemento più debole della catena e dunque guardarsi da ogni pericolo. L'unico modo per me è andare sempre con pacifica calma e grande attenzione. Meglio fermarsi una volta in più che rischiare la pelle...
    La cosa più detestabile per me sono le strisce, quelle ciclabili. Ovvero i famosi "quadrati" che nessuno sa cosa vuol dire (o fanno ben finta di non sapelo), così prima che qualcuno ti faccia passare perdi sempre una vita ad ogni attraversamento (oppure la rischi... a seconda della voglia di farsi valere...).
    Comunque fino a che la gente non cambierà mentalità (e al riguardo purtroppo sono estremamente pessimista) credo che le cose non cambieranno...

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  5. Peccato che a Danx non sia mai capitato niente.
    Comunque sono i ciclisti sportivi i rompicoglioni.

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  6. Ahah grande Concreto.
    Si concordo cmq, quelli che si allenano per le gare su piste ciclabili ad esempio, dove la gente invece dovrebbe solo passeggiare o cmq andare veloce ma solo quando non vi è nessuno

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  7. Norma contro le bici per chi ha la patente

    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200907articoli/45148girata.asp

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  8. http://www.asterios.it/libri/2009/noauto.php

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  9. Ho imparato ad andare in bici da grande, dopo i quarant'anni, sono rimasto insicuro, non mi fido di andarci in strada, ci vado solo al parco. Quando sono in macchina ed ho un ciclista davanti, se la strada è stretta, mi limito a seguirlo con calma; lui è esile sulle sue gambe el io in qualche modo sto su un carroarmato. Sì, lo so che c'è qualche ciclista spericolato, ma è sempre esile sulle sue gambe.
    Siamo un paese di automobilisti e i ciclisti sono una minoranza che necessita una qualche tutela. Se vogliamo misurare in percentuale quante sono nel nostro paese le piste ciclabili in rapporto alle strade credo che non riusciamo a raggiungere l'un percento.
    Eppure la bicicletta è il mezzo meno costoso, che non inquina, che non brucia un minimo di energie, potenzia solo la forza dell'uomo stesso. E pensare che almeno la metà di tutti i nostri problemi energetici sarebbero risolvibili con la bici in città e nella vicina periferia.
    saluti francesco zaffuto www.lacrisi.2009

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  10. l'argomento mi sta a cuore.. visto che anch'io sono una ciclista urbana e da quando vivo in città cerco di spostarmi in bici, perchè effettivamente è il mezzo più comodo e grazie al quale si risparmia un sacco di tempo. Certo sono dotata di mascherina antismog casco e luci, visto che il ciclista deve controllare tutti gli altri utenti della strada e nessuno si cura di lui. Ho capito veramente che era importante che io per prima mi proteggessi prima di aspettarmi qualcosa dagli altri al mio primo piccolo incidente e dai racconti dei miei amici (a tutti è successo qualcosa andando in bici e non era colpa loro).
    Un'importante forma di manifestazione della presenza e del diritto del ciclista ad avere un proprio spazio (almeno nella città di Milano) è l'appuntamento del critical mass: divertente ed utile!

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  11. Io mi sono appena munito di fischietto da arbitro..così li reguardisco a dovere gli inscatolati puzzoni e stronzoni!

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